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Caratteristiche del telo: tessitura

La tessitura del telo è a «spina di pesce» More>> (tre fili di trama per uno di ordito, anziché uno per uno). non si hanno praticamente esempi coevi di questo tipo di tessitura. Questo fatto ha da sempre ingenerato scetticismo nei periti tessili circa l'età del telo. Tra le migliaia di reperti del I secolo d.C., il sindonologo Baima Bollone riesce solo a citare otto frammenti di lana e due nastri ornamentali (Sindone o no, 1990).
 

Caratteristiche del telo: tessitura

In realtà l'espressione "tra le migliaia di reperti del I sec. d.C." non ha senso alcuno: il fatto che di una particolare tecnica si conoscano pochi esempi non è indice della sua inesistenza, ma semplicemente del fatto che quella tecnica veniva poco usata. Oltre ai dati forniti da Baima Bollone, è possibile vedere la pubblicazione di Pietro Savio: Ricerche sul tessuto della Santa Sindone, Grottaferrata (RM): Tip. San Nilo, 1973 More>>

L'immagine e la storia

I Vangeli parlano del lenzuolo sepolcrale di Cristo. Non citano però alcuna immagine impressa su di esso; e questa è stata una delle principali obiezioni contro l'autenticità della Sindone, già avanzata da Enrico di Poitiers e poi da Calvino.
Giovanni 20,6-7 usa il plurale per indicare più teli (othónia): «Pietro entrò nel sepolcro, e vide le bende per terra, e il sudario che era sul capo di Gesù, non per terra con le bende ma ripiegato in un angolo a parte».

 

L'immagine e la storia

Alla prima affermazione si può facilmente rispondere: non citano l'immagine semplicemente perché non la videro... Quindi l'obiezione in sé non ha alcun senso logico. E per chiarire questa posizione, rispondiamo alla seconda affermazione: innanzitutto bisogna conoscere e saper analizzare il greco. Gli scettici si avvalgono bellamente della traduzione CEI, senza comprendere, molto semplicemente, che la traduzione è sbagliata. Ma a loro poco interessa, perché l'errore, nel caso, fa molto comodo!!! Tanto per intenderci, quando Giovanni usa il termine plurale othónia indica delle "fasce", e non delle "bende": confrontando questo episodio con quello della resurrezione di Lazzaro, l'evangelista scrive che quest'ultimo aveva le mani e i piedi legati con bende e usa per indicarle il vocabolo keiríai. Generalmente la mano di uno stesso scrittore tende ad usare lo stesso termine nel testo sempre con significato uguale. Le fasce sarebbero state ottenute dallo stesso rotolo di stoffa utilizzato per la Sindone, ed utilizzate per ricoprire del tutto la sindone e mantenerla aderente al corpo del defunto. L'obiezione che gli Ebrei non avessero l'usanza di avvolgere cadaveri con fasce non è decisiva: infatti dobbiamo considerare le particolari circostanze della sepoltura di Gesù e la necessità di non disperdere il sangue dell'ucciso come prescritto dalle norme ebraiche ancora nel XVI sec. d.C. Riportiamo la corretta traduzione del passo giovanneo: «chinatosi, vide le fasce distese, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide la fasce distese, e il sudario, che era sul capo di lui, non con le fasce disteso, ma al contrario avvolto in una posizione unica. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro e vide e credette». L'evangelista non poteva vedere alcuna immagine, semplicemente perché la Sindone non era sciolta, ma ancora perfettamente integra come avvolta attorno ad un corpo... che tuttavia non era più presente all'interno della stessa!!! More>>

Sul corpo di Gesù

Se Gesù fosse stato sepolto secondo le usanze ebraiche, la barba e i capelli dovrebbero essere totalmente rasati. Il corpo di Cristo, inoltre, per lasciare tracce di sangue tanto evidenti non dovrebbe essere stato lavato. E anche questo sarebbe in contrasto con i dettami della Mishnah. Il corpo, trattato con aloe e mirra, avrebbe dovuto subire ben sette lavaggi rituali, nonostante l'approssimarsi del sabato.
 

Sul corpo di Gesù

Non sappiamo sinceramente su quale settimanale di gossip lo scettico abbia letto queste usanze. E soprattutto ci chiediamo cosa abbia letto nella Mishnah: l'onore del tahara (purificazione attraverso il lavaggio), era concessa solo in caso di morte naturale. Ora, l'affermazione che Gesù sia morto di morte naturale non merita alcun commento... Inoltre, l'evidente mancanza di conoscenza storica dello scettico lo fa sorvolare sul fatto che questo trattato venne composto nel terzo secolo da ambienti farisaici, mentre la sepoltura di Gesù avvenne prima del 70 d.C. in ambiente sadduceo. More>>

Flagellazione

Sul dorso dell'immagine sindonica si vedono circa centoventi segni tondeggianti, appaiati, che sarebbero stati lasciati dal flagrum (flagello) romano. Questi segni sono troppo regolari e chiari per essere davvero realistici.
Il limite di colpi permessi dalla legge mosaica (Dt 25,3) era di 40 colpi. Nonostante la flagellazione lacerasse la pelle, da nemmeno uno di quei segni di scudisciate sono visibili tracce o rivoletti di sangue.
I segni poi sono "in rilievo", e questo lascia pensare che si trattasse di ecchimosi rigonfie anziché lacerazioni.
Manca la prova che i segni di un flagrum sulla pelle di un corpo umano siano poi decalcabili con tale precisione su un telo.

Flagellazione

Che i Romani dovessero rispettare la legge ebraica per punire un condannato ebreo, fa ridere solamente a pensarci. Come spiegherebbe lo scettico il fatto che il falsario, così attento a macchiare di sangue il capo, il torace, le braccia, abbia dimenticato la schiena, sulla quale aveva avuto invece estrema cura di segnalare uno per uno le 120 flagellate? E risulta anche abbastanza strana questa cifra: infatti, nessuno vangelo canonico la riporta... Dove l'ha presa l'ipotetico falsario?
Inoltre, le ricerche di Mons. Giulio Ricci hanno evidenziato che le ferite da flagrumpresentano almeno due diverse direzioni di provenienza.
Per quanto riguarda le prove, se qualche scettico si vuole prestare a subire la Passione di Cristo "dal vero" e nei minimi particolari per amore della scienza, saremmo ben contenti: è necessario avvertirlo tuttavia, che non è garantita la Resurrezione... More>>

Corona di spine

I rivoletti di sangue visibili sulla fronte e la nuca della Sindone sarebbero dovuti alle ferite della corona di spine. Questo supplizio è citato unicamente nei Vangeli. In tutta la storia umana, non se ne conosce alcuna altra cronaca.
Il colore vivo delle macchie rosse, fa escludere già ad occhio che si tratti di sangue, che diventa scurissimo dopo poco tempo.
La forma delle "colature" è prettamente artistica e del tutto innaturale.
 

Corona di spine

L'usanza di prendere in giro il condannato travestendolo da re, è attestata in ambito romano perfino da reperti archeologici, uno dei quali è stato rinvenuto proprio a Gerusalemme!!! Inoltre, l'assenza di descrizioni, secondo una ben nota "legge" archeologica, non può essere presa a pretesto per dimostrare che il supplizio è una pia invenzione evangelica: sarebbe come se un giudice accettasse come prova la testimonianza dell'imputato che si dichiara innocente...
Il colore vivo delle macchie rosse è dovuto alla presenza nel sangue di bilirubina, componente chimico effettivamente trovato nelle tracce dallo scienziato Alan Adler. Secondo altri, come P.L. Baima Bollone, il colore vivo è dovuto all'azione della carbossiemoglobina. Né allo stato attuale è possibile escludere una qualsiasi modificazione chimica del sangue dovuta alle modalità di origine dell'immagine: campioni di sangue esposti ai raggi ultravioletti, mostrerebbero effettivamente una colorazione più viva.
Infine, cosa si trovi di artistico nella forma delle "colature" mi deve essere spiegato: un ipotetico falsario, che dopo l'immondo lavoro di creare l'immagine, non tiene a freno la propria vena artistica nella creazione delle macchie di sangue, non mi sembra una spiegazione convincente. Inoltre, l'innaturalità della posizione è stata spiegata dalle ricerche sperimentali condotte da J.P. Jackson e da Giulio Fanti, professore associato di Misure Meccaniche e Termiche all'Univ. di Padova (Fanti-Marinelli 2003). More>>

Ferite alle mani

Per quanto possa sembrare strano, la tecnica esatta della crocifissione è in realtà ancora oggetto di discussione tra gli studiosi, anche non sindonologi. Ci restano due incomprensibili graffiti romani, e le descrizioni senza particolari di vari autori classici, come Giuseppe Flavio.
Nessuno capisce bene perché, ma è pura congettura non provata da esempi l'affermazione che un chiodo conficcato nello spazio di Destot causi una comprenssione del nervo mediano e la piegatura del pollice.
Contrariamente a quanto sostengono i sindonologi, sembra possibile affermare che il segno del chiodo si trova sul palmo e non sul polso.
 

Ferite alle mani

In realtà oggi, proprio grazie alle fonti che lo scettico non ha letto, siamo molto sicuri della tecnica di crocifissione utilizzata dai Romani. Il fatto che i particolari variassero da condannato a condannato, non inficia la sostanza delle nostre conoscenze. Per quanto riguarda la "pura congettura": sappiamo che il nervo mediano, una volta leso, provoca l'innervamento del muscolo flessore del police, determinando il ripiegamento di questo all'interno del palmo della mano. In ogni caso, se lo scettico si presta ad esprimenti tesi a dimostrare che la tesi sindonologica è una pura congettura, noi saremmo ben felici: tanto, di mano ne avrà sempre un'altra...
Per quanto riguarda l'ultima affermazione, mi chiedo di quale Sindone si parli... More>>

Posizione e ferite dei piedi

La zona dei piedi è così sfumata che frontalmente non sono quasi discernibili: posteriormente, invece, si vede l'impronta del piede destro. La posizione è del tutto innaturale. Se la pianta era a contatto del telo, allora il ginocchio doveva essere molto più sollevato.
 

Caratteristiche del telo: tessitura

Di quale materiale attestante che Gesù venne inequivocabilmente sepolto in modo disteso è in possesso lo scettico del quale il mondo intero non è a conoscenza??? More>>

Ferita del costato

Sul costato dell'immagine della Sindone è raffigurata una chiazza di sangue: quella del colpo di lancia. Sul retro dell'immagine vi sono poi altri rivoli di "sangue" consistenti solo con una posizione orizzontale del corpo (dopo la deposizione). In tal caso non è chiaro come il sangue potesse fluire ancora, dal momento che un cadavere non sanguina.
 

Ferita del costato

 

Le tracce di sangue

Tutta la questione delle tracce di "sangue" è comunque poco credibile. Del sangue fluido avrebbe dovuto bagnare il lenzuolo e impastarsi in tracce informi, che seccando si sarebbero ulteriormente deformate al distacco del lenzuolo; del sangue coagulato non avrebbe lasciato tracce di quel tipo.
Infine si dovrebbe credere che queste tracce si sarebbero conservate così perfettamente nonostante tutti i maneggiamenti che il cadavere deve acere necessariamente subito durante la deposizione dalla croce e il trasporto al sepolcro.
 

Le tracce di sangue

 

Anomalie anatomiche

L'immagine della Sindone presenta varie anomalie anatomiche. Tra le tante, l'immagine dorsale è piatta, senza i rilievi da attendersi sulla parte alta del dorso e dei glutei.
La posizione stessa del corpo appare, in realtà, poco credibile. Ad esempio, la posizione delle braccia: sia che la rigidità cadaverica si fosse già instaurata oppure no, le braccia non avrebbero potuto essere composte nel sepolcro in quella posizione, dopo il trasporto, senza essere legate ai polsi.
 

Anomalie anatomiche

In realtà l'espressione "tra le migliaia di reperti del I sec. d.C." non ha senso alcuno: il fatto che di una particolare tecnica si conoscano pochi esempi non è indice della sua inesistenza, ma semplicemente del fatto che quella tecnica veniva poco usata. Oltre ai dati forniti da Baima Bollone, è possibile vedere la pubblicazione di Pietro Savio: Ricerche sul tessuto della Santa Sindone, Grottaferrata (RM): Tip. San Nilo, 1973 More>>

Negatività

Se si pensa che sul telo si è voluto rappresentare l'impronta di un corpo, è logico che le parti più in rilievo siano risultate scure, e quelle rientranti più chiare. Il tanto sbandierato "effetto negativo" è l'unico risultato da attendersi se la Sindone deve simulare un'impronta corporea.
 

Caratteristiche del telo: tessitura

In realtà l'espressione "tra le migliaia di reperti del I sec. d.C." non ha senso alcuno: il fatto che di una particolare tecnica si conoscano pochi esempi non è indice della sua inesistenza, ma semplicemente del fatto che quella tecnica veniva poco usata. Oltre ai dati forniti da Baima Bollone, è possibile vedere la pubblicazione di Pietro Savio: Ricerche sul tessuto della Santa Sindone, Grottaferrata (RM): Tip. San Nilo, 1973 More>>

Superficiliatà - adirezionalità - tridimensionalità

La superficialità dell'immagine (che cioè è limitata alle fibre di lino più esterne) è stata confermata dalle recenti ricerche condotte sul telo.
Ma la non-direzionalità sarebbe ottenibile anche da un abile pittore (si pensi allo sfumato leonardesco): ma lo sfumato sindonico è in realtà un effetto "retino", ovvero punti scuri intervallati da aree aventi il colore del "fondo".
La tridimensionalità dell'immagine si può ottenere tranquillamente e automaticamente con un bassorilievo riscaldato.
 

Superficialità - adirezionalità - tridimensionalità

In realtà l'espressione "tra le migliaia di reperti del I sec. d.C." non ha senso alcuno: il fatto che di una particolare tecnica si conoscano pochi esempi non è indice della sua inesistenza, ma semplicemente del fatto che quella tecnica veniva poco usata. Oltre ai dati forniti da Baima Bollone, è possibile vedere la pubblicazione di Pietro Savio: Ricerche sul tessuto della Santa Sindone, Grottaferrata (RM): Tip. San Nilo, 1973 More>>

Ipotesi soprannaturali di formazione dell'immagine

Il punto cruciale della teoria è che se si postula questa emissione di energia, di qualunque tipo essa sia, da parte di un corpo umano, si invoca già un miracolo, e allora ogni ulteriore discussione è vana.
 

Ipotesi soprannaturali di formazione dell'immagine

Giustamente, chi non crede in Dio non può credere che le leggi della fisica non vengano rispettate. Ma può la ricerca scientifica arrestarsi di fronte alle credenze degli scienziati, dal momento che queste ricerche non solo non ledono la dignità umana, ma se mai la sollevano??? More>>

 

Tralascio la discussione riguardante altre ipotesi di formazione dell'immagine, delle quali si č abbondantemente discusso nella sezione relativa del sito, cosė come evito di introdurre il dibattito su monete e scritte varie presenti sulla Sindone, elementi nei confronti dei quali anche la maggioranza dei sindonologi mostra una certa dose di scetticismo. Così come tralascio il discorso riguardante la datazione col metodo del radiocarbonio, che merita una trattazione a parte...

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