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LA SINDONE NELLA LEGGE E NEI RITI EBRAICI  
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Archeologia, testi e sepolture antiche [1]

Un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, un discepolo di Gesù, andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù... preso il corpo (Mt 27, 57-58) e comprato un lenzuolo (Mc 15,46) Nicodemo portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre (Gv 19,39).
Secondo i libri del Deuteronomio (21,23) e di Giosuè (8,29; 10,26) persino i cadaveri dei peccatori e dei nemici «messi insieme» dovevano essere deposti e sepolti prima del tramonto.
Al tempo di Cristo, secondo la Legge ebraica sulle eresie, «mesith» (l'apostasia), la bestemmia e il disprezzo della Thora e dell'Alto Sinedrio erano crimini capitali (Norme 3, 7, 8, 13, 21, 30).
Norma 23: "Dopo la lapidazione il corpo sarà appeso al legno".
Norma 24 e 93: "Il corpo sarà deposto lo stesso giorno e sepolto ignominiosamente".
Norma 56: "L'esecuzione può essere effettuata con la flagellazione (57) l'impiccagione (58) la lapidazione".
Secondo la norma 72 il Sinedrio aveva il potere di giudicare qualsiasi questione di «mesith» (apostasia) attraverso l'«Horaath Shaah » (procedura di emergenza), ma secondo la norma 112, proclamata intorno al 30 d.C., la pena capitale doveva essere approvata dai romani.
Si dovrebbe tenere conto del fatto che secondo la tradizione ebraica la condanna a morte era considerata un'«ordalia». Se la vittima moriva la condanna era giustificata da Dio.
Secondo la tradizione romana il condannato doveva trasportare il «patibulum» ed essere crocifisso nudo. Ciò era contro la Legge ebraica (Sanhedzin VI - 3) secondo la quale il condannato doveva indossare un telo intorno ai fianchi (Subligaculum). Secondo il Vangelo, Cristo fu spogliato sul Golgota.
Da ciò si può essere certi che Cristo fu solo giudicato ma non crocifisso e sepolto secondo la Legge ebraica.
La preparazione della sepoltura di Cristo è stata fatta seguendo le usanze degli ebrei (Gv 19,40). Poiché il tramondo era vicino (Lc 23,54) e la preparazione dei Giudei (del Sabbath che era grande a causa della Pasha), deposero Gesù in una tomba nuova perché era vicina (Gv 19,42).
Il lenzuolo (Sindon) acquistato da Giuseppe non era certamente il comune lenzuolo usato per le sepolture, ma un lenzuolo puro, molto costoso, rituale, usato probabilmente per le lunghe vesti senza maniche del Sommo Sacerdote, come affermato nel libro dell'Esodo.

Nella Bibbia troviamo alcune indicazioni relative agli «usi funebri» ebraici.
Giacobbe fu il primo a porre una «stele» sulla tomba di sua moglie Rachele, ad Efrath (Betlemme).
L'influenza del soggiorno in Egitto sugli ebrei è dimostrata da Genesi 50,2.3.10.13: "Giuseppe ordinò di imbalsamare il corpo di suo padre Giacobbe... occorsero 40 giorni... gli Egiziani lo piansero 70 giorni... all'Aia di Atad fecero un lamento molto grande di 7 giorni... e lo seppellirono nella caverna di Macpela, di fronte a Mamre".
Anche in Genesi 50,25-26 Giuseppe chiese ai figli di Israele di essere sepolto nella terra promessa ad Abramo, Isacco e Giacobbe; dopo la sua morte fu imbalsamato e deposto in un sarcofago.
Dopo l'arrivo degli ebrei a Canaan, Giuseppe fu sepolto a Sichem (Giosuè 24,32). Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e Lia furono sepolti nella caverna di Macpela.
Il periodo del pianto sotto Aronne e Mosè era di 30 giorni; sotto Giosuè e Saul di 7 giorni. Secondo 2Cr 16,14 "Re Asa fu sepolto in un'ampia tomba... su un letto pieno di aromi e profumi".
Secondo diversi autori medievali ebrei (Banjamin di Tuleda, Jacob Ha'Cohen, Petach Ya di Ratisbon, Maimonedes ed altri) al tempo di Cristo gli usi funebri ebraici (khura) erano in evoluzione. Non si usavano più fili d'oro per cucire sindoni!
Sotto l'influenza del Rabbi Gamaliel Rabban Ha-Zaken I (maestro di Saulo, in seguito l'apostolo Paolo) e dei suoi figli, la sepoltura divenne sobria ed in genere si usavano per avvolgere i cadaveri lenzuola non costose e senza cuciture.
A causa della divergenza di opinione tra Farisei e Sadducei riguardo l'interpretazione della legge e della resurrezione (Mt 22,23; Mc 12,18; Lc 20,27; At 23,7) non sappiamo molto relativamente al corretto significato di Gv 19,40.
Il grande fuoco funebre per Re Asa (2Cr 16,14) non concorda certamente con la successiva tradizione di sepolture ebraiche sobrie, visto che agli occhi di Dio tutti gli uomini sono uguali.
Tuttavia la sepoltura di Cristo e certamente la conservazione della Sindone, un lenzuolo funebre rituale impuro, non seguiva gli usi ebraici. Secondo la Legge levitica tutti gli oggetti a contatto con un cadavere divenivano ritualmente impuri e dovevano essere bruciati.
Secondo la Mishnah (Sanhedzin 5,6) i corpi degli ebrei dovevano essere deposti dalla croce prima del tramonto e bruciati.
I Romani seppellivano i corpi dei crocifissi in una tomba comune senza nomi.
Probabilmente, come al solito, Giuseppe di Arimatea, un membro del Sinedrio, dovette usare la propria influenza per ottenere il corpo di Cristo.
L'«Unzione finale» del nudo cadavere di Cristo, voluta dalle donne la domenica mattina, sicuramente non "seguiva gli usi dei Giudei".

Nell'Egitto dei faraoni le personalità ebraiche cominciavano presto con la preparazione della loro sepoltura. Saul (1Sam 15,12) ed Assalonne (2Sam 18,1) prepararono la loro stele.
La tomba era scelta il più vicino possibile alla valle del Codron (vicino a Gerusalemme), il presunto puogo dell'ultimo giorno.
Mt 23,35 e Lc 11,51 situano lì la tomba del profeta Zaccaria, "ucciso tra il tempio e l'altare".
I Giudei osservanti acquistavano per tempo i loro stessi (tachrichim, sargenes, soveb o seveve), uno o più (nakee) teli funebri rituali in puro lino, tessuti nel rispetto della legge delle mescolanze (Shatnez). Per garantire la Shatnez, le sindoni erano tessute da pie donne giudee, secondo le regole della Shatnez date nei libri del Pentateuco.
L'uso di Sindoni bianche è un riferimento agli abiti bianchi indossati da coloro che erano degni del paradiso. La sepoltura avveniva il prima possibile dopo la morte.
La legge (Talmud-Mishnah) ebraica (halachah) descrive puntualmente la purificazione (tahara) del cadavere prima della sepoltura. Solo in caso di morte naturale il cadavere riceveva l'onore (mitzvah) del tahara, la purificazione cerimoniale attraverso il lavaggio del cadavere con acqua tiepida profumata e l'unzione rituale con spezie liquide ed unguenti.
Bisognerebbe tener conto del fatto che i Sadducei ed i Farisei differiscono molto nell'interpretazione della resurrezione fisica totale.
I Farisei ritenevano che il sangue versato rimaneva parte del corpo, di conseguenza i cadaveri insanguinati non erano lavati e spesso venivano bruciati nei loro indumenti. I soldati uccisi sul campo di battaglia erano spesso bruciati nei loro vestiti.
Con l'avvento del Sabbath, i corpi insanguinati erano stesi sulla sabbia. Dopo il Sabbath, la sabbia sulla quale si era versato il sangue, doveva essere recuperata e posta con il cadavere nella tomba.
Ai cadaveri degli ebrei condannati era negato l'onore del lavaggio (tahara), poiché erano dannati da Dio (Dt 21,23), condizione a cui fa riferimento Paolo nella sua lettera ai Galati (Gal 3,13).
In un Codice di Legge ebraica (Legge del Pianto) del XVI sec. [2] si legge: «Se uno cade e muore istantaneamente ed il sangue fuoriesce dalle ferite sui vestiti, allora la sua anima è assorbita dalle sue vesti. Egli non deve ricevere il «tahara» (lavaggio). Il corpo è posto in una bara senza che i panni siano rimossi. Gli viene avvolto inotrno soltanto un telo, sopra i vestiti, e non può essere separato da esso nella morte» [3].
Secondo la fede farisaica un cadavere sanguinante avrebbe ricevuto il «tahara» nell'ultimo giorno. I capelli, la barba e le unghie erano eventualmente tagliati. La bocca era chiusa con una mentoniera (Mishnah Sabbath 23,5). Gli occhi venivano chiusi e a volte coperti con monete. Forse in rispetto alla vecchia tradizione secondo la quale occorreva pagare il traghettatore Caronte per attraversare il fiume Stige???
Alcuni aromi e spezie venivano posti tra i lini e in diversi punti nella tomba. "Mirra ed aloe profumeranno le Tue vesti" (Sal 45,9). Oggi questa tradizioe non è più seguita.
Il cadavere con le braccia lungo il corpo era avvolto (kerakh) in una comune sindone rituale bianca (nakee) di puro lino, legata con fasce intorno ai piedi, alle mani ed al collo. Il cadavere, avvolto nella sindone, era posto senza bara, su un ripiano nella tomba di famiglia o della comunità, scavata nella roccia.
Durante la sobria sepoltura, la famiglia mostrava ostentamente il suo dolore. Per tradizione si strappavano le vesti. La tomba era chiusa con una pietra pesante (rotolante). Durante un periodo di pianto di 7 giorni (shiv'az), la famiglia compiva un certo numero di buone azioni (mitzvot).
Il cadavere rimaneva sul ripiano, senza alcun rimedio per ritardare la decomposizione. Non appena occorreva spazio per una nuova sepoltura, la tomba veniva riaperta, lo scheletro veniva rimosso e posto in un ossario (ossuarium). In molte tombe sono state ritrovate decine di tali urne contenenti le ossa. In un'urna di questo tipo, trovata in una tomba vicino Giv'at ha Mitar (Israele) è stato rinvenuto lo scheletro di un crocifisso YHWHNN BN HGQWL.

Gregorio di Nazianzo descriveva intorno al 385 d.C. nel suo libro Christi Patiens, come Gesù nudo fu crocifisso con tre chiodi. Il cadavere insanguinato di Gesù, ancora con il sangue che fuoriusciva dalla ferita al fianco, fu avvolto (eneiliksai) in teli (peplois).

Persino gli ebrei di oggi sono sepolti in una bara bianca, ricoperti con una sindone (coveb) ed una sciarpa da preghiera (tallit) per i defunti. La cerimonia (levaja) nella sinagoga è breve e sobria. Per tradizione sono poste nella tomba parole di commiato scritte [4].
Al cimitero la famiglia si strapperà (per lo più simbolicamente) le vesti, pregherà e getterà alcune palate di terra sulla bara. Il figlio maggiore pregherà un salmo (kaddisj) di lode.
Durante il periodo di pianto di 7 giorni la famiglia non lascierà l'abitazione, eccetto durante il Sabbath o le feste ebraiche.
Solo gli ebrei fondamentalisti, i Drusi ed altre comunità cristiane seppelliscono i loro morti secondo le loro antiche tradizioni non appena possibile. Il cadavere è avvolto in una sindone bianca che lascia il volto libero sino all'ultimo momento. Il cadavere verrà sepolto nella terra, senza bara.
(I monaci trappisti sono ancora sepolti con il loro abito, senza bara).
Nella comunità araba il cadavere è avvolto (durangu) in una sindone (kafn).
Negli scritti relativi al Mandil o Mandul, il Mandylion di Edessa, la parola sindone (kafn) non è mai usata.
Le sindoni egiziane sono quasi quadrate, non ripiegate sulla testa, ma sul fianco (Mostra Byzantium British Museum, Art. 112, 1995).

IL FAZZOLETTO (SOUDARION)
Secondo Gv 13,112 il fazzoletto (soudarion) era intorno (peri) alla testa di Lazzaro.
Secondo Gv 19,40 il fazzoletto (soudarion) era al di sopra (epi) della testa di Cristo.
I rituali ebraici di sepoltura non menzionano esplicitamente l'uso di un fazzoletto.
Giovanni ha confuso il fazzoletto con la mentoniera?
Al tempo di Ramses II gli Egiziani a volte avvolgevano la testa del defunto in un ampio byssus, un lino fino come una ragnatela.
Il Copricapo Santo di Cristo (St. Coiffe) venerato a Cahors (Francia) si compone di un lino molto fine ripiegato in otto.
Il Sudarium Domini di Kornelimunster (Germania) è un lino (byssus) fino come un ragnatela di circa 6,3 x 3,5 m, attualmente ripiegato in 64 strati. Si vede ancora la fodera di colore rosso!
La tradizione di ricoprire il volto di un defunto con un fazzoletto sosrse probabilmente a Roma tra i primi cristiani. Essi indossavano, nascosto nelle vesti, un fazzoletto o un piccolo tovagliolo, recante alcuni simboli cristiani.
Questo fazzoletto o tovagliolo (soudarion?) era steso sul volto del defunto con la convinzione che nell'ultimo giorno egli sarà fortificato dalla vista di questo simbolo di fede.
Nelle catacombe cristiane di Roma tali simboli di fede sono stati dipinti sul soffitto di alcune catacombe.

Remi VAN HAELST
traduzione di Simona Rasteli

[1] Articolo tratto da "Collegamento pro Sindone"
[2] Codice di legge ebraica Kizzur Schul Aruch, redatto da Rabbi Salomone Ganzfried.
[3] Anche un testo del X sec., composto da Rav Radak, riporta la prescrizione che la terra sulla quale era caduto il "sangue di vita" doveva essere rimossa e seppellita insieme al corpo.
[4] La studiosa Rebecca Jackson, direttore associato della Turin Shroud Corporation (USA), proviene da una famiglia ebrea ortodossa: secondo la studiosa, non solo Gesù è stato sepolto secondo la tradizione ebraica in un bianco lino, ma anche che «le dimensioni della Sindone sono chiaramente espresse in cubiti siriani, misura usata nell'antico Israele e, in materia di rituali giudaici, utilizzata ancor oggi». In tal modo scopriamo l'esattezza della misura della Sindone: otto cubiti di lunghezza e due cubiti di larghezza. Il sistema metrico, generalmente usato per indicare le misure ufficiali della Sindone, come altri sistemi di misurazione, danno misure non intere. Un particolare davvero strano, che difficilmente sarebbe venuto in mente all'ipotetico falsario che in un momento imprecisato del Medio Evo ha realizzato un artefatto che ancora oggi sfida l'intelligenza umana... (Marinelli 1996, p. 56)

 
  Pagina scritta il 22/01/2006
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Modificata il 01/05/2006